Nell'introduzione al XIII rapporto ANFoV, pubblicato nell' ottobre 2008, terminavo dicendo: "Il futuro della tecnologia si complica; e coinvolge, fortunatamente, sempre più la sfera del vivere comune. Infatti, se la tecnologia è indispensabile allo sviluppo, deve essere tuttavia giustamente supportata dalla costruzione di un capitale intellettuale, psicologico e sociale.
Per progettare il futuro è giusto progettare il cambiamento; ma il cambiamento, ormai si è capito, non può tendere solo al profitto, ma, anche e soprattutto, alla qualità della vita, alla protezione dell'ambiente e allo sviluppo degli individui nelle loro comunità; sempre più globali. "
E oggi leggo che in un recente articolo su Corsera, Pierluigi Celli dice:" Il nuovo manager deve essere generoso, deve dedicare tempo ed energia agli altri, perchè solo così li può coinvolgere. Il manager egoista è superato: chi vuol raggiungere il successo deve saper essere altruista."
E quindi siamo allineati: il profitto rimane ovviamente l' obbiettivo, ma esso deve essere raggiunto con lo sviluppo degli individui che lo raggiungono (e con la protezione dell'ambiente, ecc...)
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